Montalcino da vedere, da degustare, da contemplare

Montalcino, famoso borgo della Toscana a circa 40 km dalla città di Siena, è una località che offre molteplici attrazioni che spaziano dagli innumerevoli e splendidi monumenti fino ai vini eccelsi del suo territorio. Nel patrimonio architettonico di Montalcino, notevoli sono il Palazzo Comunale, le Chiese di S. Agostino e di S. Egidio, la suggestiva Rocca e Il Palazzo dei Priori tutti databili tra il XIII e XV secolo, mentre il Duomo, terminato nel 1832, è un esempio grandioso di architettura neoclassica.

Inserito in una paesaggio agricolo di rara bellezza, dove le coltivazioni si alternano tra vigneti, oliveti e seminativi, il suo fiore all’occhiello è la vite, tipica di questo ambiente, che produce il Brunello di Montalcino, un vino di altissima qualità.

Il nome di Montalcino deriva da Mons Ilcinus, il Monte dei Lecci, e si riferisce alla numerosa presenza di lecci nel suo territorio come si evince dal suo stemma che rappresenta un leccio sopra tre monti. La storia di questa borgo, caratterizzata soprattutto dal periodo medievale, delinea la forza e il coraggio dei suoi abitanti, strenui difensori della loro libertà. Infatti , fra il XII e il XV secolo, Montalcino, al centro di contese tra Siena e Firenze, ebbe vicissitudini molto travagliate.

Con la battaglia di Montaperti del 4 settembre del 1260 Montalcino passò definitivamente sotto il domino di Siena che ne fece un importante caposaldo difensivo con imponenti mura e la maestosa Rocca. Bisogna poi arrivare al 1462 quando Montalcino diventò città e Papa Pio II Piccolomini le concesse la sede vescovile. Il Granducato di Toscana nel 1559 incluse nei suoi territori la Repubblica di Siena, anche Montalcino passò sotto questo governo e il borgo seguì le vicende storiche del Granducato fino all’unità d’Italia avvenuta con il plebiscito del 1860.

Cosa vedere a Montalcino in un giorno

Ospitato nel ex Convento di S. Agostino, il Museo Civico e Diocesano d’Arte Sacra, raccoglie numerose opere d’arte medievale e moderna, nelle sue 12 sale presenta sculture, affreschi, tavole, dipinti, codici miniati, paramenti sacri, oreficeria, arredi sacri e ceramiche. Nel museo è pure inclusa una sezione archeologica con reperti dell’Età del Bronzo, dell’Età del Ferro e delle civiltà Etrusca e Romana.

Il museo, che rimane chiuso il lunedì, è aperto, nel periodo da gennaio a marzo dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 16:00, mentre da aprile a dicembre, in orario continuato, è aperto dalle 10:00 alle 18:00.

La Madonna del Soccorso, una splendida chiesa rinascimentale, intitolata alla Vergine Maria che venne in aiuto alla popolazione locale nel momento dell’assedio alla città da parte degli Spagnoli, alleati del Granducato di Toscana. Situata sopra la collina, con lo sguardo sulla valle, offre un panorama unico che arriva a scorgere il profilo di Siena.

Il Teatro degli Astrusi, un opera di grande architettura teatrale del 1700, dopo un periodo di declino, a metà degli anni ’80, è stato acquistato dal Comune di Montalcino che ha avviato una lavoro di restauro ultimato nel 1992. Ora, con i suoi 180 posti a sedere, è diventato un piccolo gioiello che contribuisce ad accrescere, dal punto di vista teatrale, gli eventi estivi di Montalcino.

Montalcino: il vino, la Fortezza e l’enoteca

Il clima tendenzialmente asciutto, in una fascia di media collina, con rarissimi fenomeni di nebbie o gelate, permette alle viti di crescere nelle migliori condizioni. Anche la protezione, a sud, del Monte Amiata ripara da nubifragi e grandinate, quindi con un clima prevalentemente mite, la maturazione dei grappoli d’uva avviene in modo ottimale.

In questo favorevole contesto, le vigne riescono ad esprimere un’uva perfetta per un vino impareggiabile come il Brunello di Montalcino. Il Brunello, per primo in Italia, ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata e Garantita DOCG, con apposito marchio tutte le sue bottiglie vengono chiuse da un contrassegno di Stato, a garanzia della sua qualità e autenticità.
Questo eminente vino è una delle principali attrazioni di Montalcino.

La Rocca di Montalcino, mantiene ancora oggi il suo aspetto praticamente intatto. È un classico castello a pianta pentagonale circondato da mura e torri, un imponente costruzione che domina l’antico borgo toscano. La fortezza ospita eventi di grande rilievo come il Festival internazionale di Montalcino, tra fine luglio e inizio agosto, caratterizzato da spettacoli, teatro, musica, danza e rassegne di cinema d’autore. Anche il Jazz and wine, rassegna musicale, trova qui il suo spazio con la presenza dei più grandi interpreti, nazionali e internazionali, della musica jazz.

Fondata nel 1980, l’Enoteca La Fortezza, situata all’interno della torre principale del castello, è un punto di riferimento per gli appassionati del vino di qualità. In questa magica atmosfera si possono degustare le varietà del Brunello e altri vini, accompagnati con piatti della cucina locale.

Dove fare degustazioni e acquistare vino

Se per un pranzo completo suggeriamo L’Osteria di porta al Cassero (che offre piatti regionali, con porzioni generose e prezzi economici) per degustare e comprare vino, oltre che la già citata enoteca la Fortezza, non avete che l’imbarazzo della scelta: esistono solo a  Montalicno oltre 200 aziende agricole che producono vino. Vi indichiamo, invece, un posto poco fuori Montalcino Il Castello Banfi, intono al castello di Poggio alle Mura. 3000 ettari di terreno, 900 vigneti: è un’azienda davvero imponente.

Solo su prenotazione potete visitare le cantine ed effettuare i vini dell’enoteca e mangiare nell’osteria oppure nel raffinato ristorante. All’interno del castello è poi molto curioso visitare il Museo del vino e del vetro. per maggiori informazioniwww.castellobanfi.com

Montalcino e dintorni: l’Abbazia di Sant’Antimo

All’interno del comune di Montalcino preso Castelnuovo dell’Abate, immersa nel verde, sorge l’abbazia di Sant’Antimo, un fulgido esempio di architettura romanico in Toscana. Un complesso monastico rimasto in abbandono per lunghissimi anni, che, dal 1979, ha ritrovato una nuova vitalità grazie ad un gruppo di sacerdoti francesi che qui hanno fondato una comunità monastica ispirata alla regola dei canonici regolari di Sant’Agostino.

 

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