Visitare Siena in un giorno: le meraviglie di una città a misura d’uomo

Siena è, insieme a Firenze, una delle città toscane più famose al mondo. Una città gelosa delle proprie tradizioni (su tutte il Palio di Siena) di cui le contrade son incredibili e inesauste custodi, eppure Siena è una comunità che, nei secoli, ha avuto slanci di innovazione: una grandezza artistica, culturale ed economica ancor oggi percepibile.

Il tour proposto è da fare naturalmente a piedi. Il consiglio principale è di arrivare a Siena in macchina  e poi muoversi a piedi. Per due ragioni: il centro storico è contenuto; ci sono tanti vicoli e vicoletti incredibili dove è anche piacevole perdersi.

 Cenni storici: storia e gloria di Siena, patrimonio dell’umanità

Di fondazione romana con chiare influenze etrusche, Siena è una delle più belle città toscane, con un centro storico giustamente celebre (e Patrimonio dell’Umanità UNESCO) che ne illustra la sua ricca e vitale storia cittadina.

L’apice della civiltà senese si ebbe infatti tra il tredicesimo e il quattordicesimo secolo, quando la Repubblica di Siena, particolare esempio di democrazia diretta a favore del popolo, raggiunse il suo massimo splendore. Sono gli anni delle grandi battaglie di Montaperti e di Colle Val d’Elsa, quando Siena contendeva a Firenze (città ricca, ma prima di Dante poco rilevante dal punto di vista culturale) il primato sulla Toscana, forte di un rapporto privilegiato con lo Stato della Chiesa: i banchieri senesi infatti erano il primo riferimento delle autorità romane in caso di prestiti o di finanziamenti.

L’epoca d’oro di Siena si concluse definitivamente nel 1555, quando assediata da Carlo V la città si arrese e venne ceduta ai Medici, alleati dall’imperatore. Da quel momento in poi condivise le sorti con la Toscana ducale e granducale.

A piedi, partendo dalla Basilica di San Francesco

Tra i monumenti senesi, la Basilica di San Francesco occupa un posto di primo piano anche per la sua imponenza, frutto degli ingrandimenti in stile gotico sulla struttura romanica iniziale. La facciata che si vede ora, in stile neogotico, risale al diciannovesimo secolo e ha sostituito l’originale facciata in marmo bianco e verde con rosone: questi materiali costituiscono ancora l’interno, che ha una particolare struttura con pianta a croce egizia, priva quindi di coro e abside, e ospita capolavori come la straordinaria vetrata della Cappella maggiore e gli affreschi e i dipinti custoditi nelle cappelle del transetto.

L’imperdibile Duomo di Siena, capolavoro architettonico

Il duomo di Siena è uno dei maggiori capolavori romanici-gotici d’Italia. Costruita in un secolo e mezzo circa, dal 1220 al 1370, da vari architetti tra cui Giovanni Pisano e Camaino di Crescentino, ha una splenduta facciata in marmo bianco con inserti in rosso di Siena e serpentino di Prato, ricchissima di decori. Le fasce di marmo bianco e verde della parte più antica sono le stesse del campanile, l’”altra torre” della città dopo quella del Mangia. L’interno in tre navate gode di una raffinata bicromia bianca e nera, che crea bellissimi effetti di chiaroscuro.

I pavimenti, in commessi marmorei, è uno dei più belli nel suo genere, con decine di scene ispirate alla Rivelazione e realizzate da più artisti senesi nell’arco di vari secoli (dal Pinturicchio al purista Alessandro Franchi). Il gioiello del Duomo è il pulpito di Nicola Pisano, capolavoro del Duecento. Di sicura suggestione anche l’Altare Piccolomini e la Libreria Piccolomini. Da non perdere anche il Battistero di San Giovanni, raggiungibile dall’omonima scalinata e notevole per i suoi cicli di affreschi e per il fonte battesimale custodito al suo interno, mirabile esempio di scultura rinascimentale.

Il cuore della città: Piazza del Campo.
L’arte, l’architettura e la tradizione del Palio di Siena

Il centro nevralgico di Siena è costituito dalla sua bellissima piazza “a conchiglia”, la piazza del Campo, dove sorge il Palazzo Pubblico (o Palazzo Comunale). Venne costruito verso la fine del tredicesimo secolo su ordine del Governo dei Nove che amministrava la città e al suo fianco spicca la Torre del Mangia. Qui si ha uno dei più bei colpi d’occhio dell’architettura medievale toscana: ancora oggi, il Sindaco e il Comune l’hanno scelta come sede per l’amministrazione. L’interno del palazzo ospita anche il Museo Civico numerose sale, tra cui la più famosa è sicuramente la Sala del Mappamondo con la Maestà di Simone Martini.

La Torre del Mangia è la seconda torre antica più alta d’Italia dopo il Torrazzo di Cremona (102 metri comprendendo anche il parafulmine). Il “Mangia” da cui prende il nome è il “Mangiadenari” Giovanni di Balduccio, uno dei primi campanari, noto per i suoi sperperi; il nomignolo passò poi a indicare l’automa che fino a pochi secoli fa ancora batteva con regolarità le ore. La Torre del Mangia è visibile fino alla sua cima, da cui si gode una vista mozzafiato della città.

In Piazza del Campo si tiene anche la manifestazione più celebre di Siena, il Palio, che si svolge il 2 luglio (il Palio di Provenzano) e il 16 agosto (Palio dell’Assunta), più un Palio straordinario da tenersi tra maggio e settembre per occasioni speciali (l’ultimo è stato quello del 2000). Le varie contrade di Siena – Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Drago, Giraffa, Istrice, Leocorno, Lupa, Nicchio, Oca, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre e Valdimontone – si sfidano in una corsa a cavallo ricalcata su una giostra medievale e ancora oggi sentitissima da tutta la cittadinanza. Ogni anno partecipano dieci contrade estratte a sorte e secondo un meccanismo a turni; il premio è proprio il Palio o drappellone, lo stendardo cittadino di seta. Dopo il corteo storico ha luogo la gara, che porta al trionfo della contrada vincitrice e a un anno di brucianti sfottò nei confronti delle sconfitte.

Tra gli altri monumenti da visitare a Siena, Palazzo Chigi-Saracini (sede di una prestigiosa accademia musicale), la Loggia della Mercanzia, Palazzo Salimbeni, la Basilica di San Domenico e la Fortezza Medicea, il grande spazio verde dove hanno sede eventi e concerti soprattutto in estate.

Commenti chiusi